La Buona Scuola

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sabato 15 novembre 2014

Area 2 - "Formazione e carriera"


"Formazione e carriera"
Questo il dibattito dell'area 2.
Aspettiamo vostre opinioni.

1 commento:

  1. E. Cappelluti - docente16 novembre 2014 alle ore 18:30

    Nella discussione di gruppo nell'ambito della conferenza tenutasi nella mia scuola è emerso che i docenti colgono nel piano di assunzione straordinario e nell’indizione di un nuovo concorso, con l'ingesso di nuovi insegnanti, un'opportunità per lo svecchiamento del corpo docente della scuola, ma considerano una criticità il non chiarire come si intendono smaltire le graduatorie di insegnanti precari già esistenti. Condividono che " mettersi in gioco " professionalmente sia fondamentale per garantire agli alunni e a se stessi, una preparazione migliore e al passo con i tempi e considerano “ la formazione obbligatoria in servizio” un punto di forza, se inteso come condivisione e disseminazione di esperienze professionali e buone pratiche didattiche. Ma spesso ciò non accade per la difficoltà dei docenti a mettere in comune le proprie esperienze, là dove esistono conflittuali rapporti interpersonali o semplicemente per il timore di essere mal giudicati. Considerano, inoltre, un'ottima opportunità di crescita “ la formazione digitale “, anche se nella realtà molto spesso mancano strumenti e attrezzature adeguate e aggiornate, quando anche i ,collegamenti alla rete.
    I docenti hanno valutato che “ premiare l’impegno e il merito “ per l'avanzamento di carriera dei docenti potrebbe anche essere un punto di forza, in quanto stimolo a fare meglio, ma ne individuano anche forti criticità: la discriminazione che si rileva nel dover accedere a proprie spese a corsi di perfezionamento e master; il timore che i “ crediti “ per dimostrare quanto " si vale" restino solo sulla carta o si trasformino in una gara all’accumulo con il preciso scopo di veder aumentare il proprio stipendio, senza nessuna ricaduta sulla didattica. I docenti sono molto perplessi sul discorso della valutazione operata da un insegnante, per altro collega, che possa essere poco obiettiva perché influenzata dalle relazioni interpersonali; infine molti dubbi sulla figura del " docente mentor " possa rivelarsi un giudice o una sorta di capo del personale, più che un saggio consigliere.

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